Il rapporto tra l’Ex Presidente e la Regina in una conversazione inedita nel libro di Francsco De Leo Elisabetta II Regina, da Domani in libreria per Rubbettino

“La mia simpatia politica, culturale e istituzionale per la Regina Elisabetta II è di lunga data”
“Ci troviamo di fronte ad una donna che ha una sua personalità, un suo profilo e un’autorevolezza, conquistata storicamente”

“La mia simpatia politica, culturale e istituzionale per la Regina Elisabetta II è di lunga data”. Con queste parole il Presidente Emerito Giorgio Napolitano esprime la sua grande stima per la Sovrana del Regno Unito in una conversazione presente nel libro “Elisabetta II Regina”, scritto dal giornalista e conduttore di RadioRadicale Francesco De Leo, in libreria per i tipi di Rubbettino.

Domani, 21 aprile 2016, la Regina Elisabetta II compirà il suo 90° genetliaco, mentre nello scorso settembre ha superato per numero di giorni il regno della Regina Vittoria, passando alla storia come il sovrano più longevo della storia della Corona britannica.
Accanto a più di cinquanta sovrani e una decina di dinastie, in un’epica storia lunga quasi 1200 anni, trova spazio la vicenda di Elisabetta II, attuale Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord. Questo libro racconta la vita di una donna protagonista di un’intensa epoca della storia del Regno Unito, definita una nuova “età elisabettiana”.
La regina si firma “la sua buona amica” in calce all’ultima lettera inviata a Giorgio Napolitano, dopo le sue dimissioni da presidente della Repubblica e pubblicata nel libro. “Una persona molto semplice, assolutamente non attaccata a formalità e ritualità, almeno negli incontri con un altro capo di stato anche se non dotato della dignità reale”, la descrive il presidente. “Molto cortese, molto attenta alle domande, alle risposte e alle osservazioni. Ricordo qualche sua piccola annotazione di carattere politico su quanto accadeva nel Regno Unito. Ne parlava sempre con molta sobrietà e distacco”.

Per il Presidente “ci troviamo di fronte ad una donna che ha una sua personalità, un suo profilo e un’autorevolezza, conquistata storicamente” e nell’intervista si dice convinto che Sua Maestà “si ispiri di fatto a quel modello, in cui compito del re nei confronti del primo ministro è quello di ascoltare, consigliare e “mettere in guardia” su cose da fare o non fare. Nulla insomma di più falso”, sottolinea, “di un’immagine puramente cerimoniale. Lei non è mai stata una tagliatrice di nastri. Ne avrà anche fatte tante di inaugurazioni nella sua vita, ma ha esercitato un’influenza molto forte sulla popolazione e sulle istituzioni”.
“Un dato fondamentale” per il Presidente Emerito è “che non c’è mai stato nessun ostacolo, in modo particolare nel corso del novecento, che venisse frapposto dalla dinastia regnante a innovazioni politiche e, soprattutto, che venisse opposto al naturale alternarsi nel governo del paese, delle diverse forze politiche”

Ma c’è un punto che per Napolitano è importante ricordare, soprattutto alla vigilia del referendum sul Brexit: “Elisabetta II ha assecondato e compreso, anche qui assolutamente non osteggiato, il processo dell’integrazione europea. Parliamoci chiaro, introduceva delle limitazioni anche alla sua sovranità, come alla sovranità di qualsiasi stato nazionale, ma non è mai venuta da lei una sola parola che significasse riluttanza. Ricordo come siano venute parole anche pesanti verso l’Europa da un primo ministro, come la signora Thatcher, ma mai da lei”.

La prefazione di “Elisabetta II Regina”, è affidata a Brian Hoey, saggista e giornalista, che ha scritto 26 libri sulla famiglia reale britannica. Il libro edito da Rubbettino è dedicato a Marco Pannella.

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