È stata salutata da una lunga intervista su Repubblica (leggi qui) della studiosa Silvia Ronchey la pubblicazione dell’edizione italiana del best seller internazionale “Santi di tutti i giorni” dell’Archimandrita del monastero russo di Sretenskij Tichon Sevkunov, ordinato di recente vescovo ausiliario di Sua Santità Kiril I, patriarca di Mosca e di tutte le Russie.
Il libro esce in Italia proprio nel periodo in cui i lettori del Bel Paese, grazie al Nobel a SvetlanaAleksievic, vengono invitati a guardare la complessa realtà russa al di là di facili schematizzazioni e semplificazioni giornalistiche.
Anche questo libro, così come i libri dell’Aleksievic, ci invitano ad entrare a fondo nel cuore e nella realtà dello spirito russo, di quella grande anima percorsa da più di mille anni di fede cristiana.
Il libro è un florilegio di storie di ordinaria santità, di persone comuni che scoprono nella loro vita la “rivelazione” di Dio. Ma non sono solo storie edificanti. Dietro questi racconti c’è la grande forza del popolo russo e, soprattutto, la perseveranza della Chiesa Ortodossa nella fede in Cristo, nonostante quasi un secolo di ateismo di stato.
Forse, al di là della notorietà e dell’importanza dell’autore, sta proprio qui il segreto del successo di questo libro che è riuscito a scalare le classifiche dei più venduti in tutti i Paesi nei quali è stato tradotto.
Obiettivo del libro non è tuttavia di ricostruire retoricamente la storia di un “piccolo mondo antico” del monachesimo russo, ma di dimostrare che, forse, quello che siamo stati abituati a considerare un mondo lontano, quasi esotico e a tratti spaventoso, è più vicino a noi di quanto credevamo; che quello che ci accomuna è più significativo di quello che ci divide e che, forse, proprio la fede può costruire quei ponti che la politica non è riuscita finora a edificare.

Il Vescovo Tichon (Georgy Sevkunov) è nato a Mosca nel 1958. Dopo una laurea in sceneggiatura cinematografica nel 1982, decide di abbracciare la vita monastica ed entra nel monastero Pskov-Pechora come novizio. Nel 1995 diviene abate del Monastero di Sretenskij e nel 2011 è nominato membro del Consiglio superiore della Chiesa Ortodossa russa. È stato di recente nominato vescovo ausiliario di Mosca.
È considerato tra le figure pubbliche più importanti nel Paese.

Padre Tichon sulla stampa internazionale:

Putin and the Monk – Financial Times (clicca qui)
Russians See Church and State Come Closer – New York Times (clicca qui)
L’archimandrita che sa filmare la fede (Enzo Bianchi) – Corriere della Sera(clicca qui)
Il confessore dello Zar: “Dio, patria e Santa Rus’ ” – la Repubblica (clicca qui)

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