Ecco tutti i rischi della moneta targata Facebook

Il commento del giurista Fabio Bassan, docente a Roma 3 e autore per Rubbettino di «Potere dell’algoritmo e resistenza dei mercati in Italia. La sovranità perduta sui servizi»

FABIO BASSAN: «Il lancio di LIBRA da parte di Facebook non è un sasso lanciato nello stagno. Fino ad ora i ‘signori dell’algoritmo’ erano fermi al ‘dilemma del prigioniero’. LIBRA è la prima mossa, il ‘tana libera tutti’. Segna il cambiamento di un’epoca.
Nel mio libro sostengo che occorrono regole e devono venire dal mercato, altrimenti i ‘signori dell’algoritmo’ entreranno nei mercati che ritengono più idonei, in base ai poteri dei regolatori e al grado di resilienza dei settori, per potersi poi espandere e dettare le regole, ma solo in un secondo momento. E’ quella che accadrà, dopo questa prima mossa.
Si tratta della prima criptovaluta popolare (finora era fenomeno riservato a pochi). Tutti gli utenti di Facebook: 24 miliardi di accessi giornalieri. Stava perdendo colpi ormai: il social network stava per essere soppiantato da strumenti diversi. Ecco lo strumento per il rilancio. Una moneta senza stato. Senza un sistema giuridico di riferimento. Facebook diventa sovrano. Basta a se stesso.
La criptovaluta opera all’interno della blockchain. Questa per definizione è controllata. Il ‘walled garden’, giardino incantato in cui veniamo recintati perché non si possa uscire, diventa blindato a doppia mandata. Non è un caso che Facebook, finora contraria a qualunque regolazione, dopo lo scandalo di Cambridge Analytica sia diventata il paladino della privacy: questa consente di blindare i dati. E’ una politica strumentale al lancio della cryptovaluta. Utilizzabile da tutti, anche da chi non ha conti in banca (40 milioni sono i ‘non bancabili’ nel solo Brasile). La moneta sostiene il social network. E sosterrà il commercio elettronico ovvio (Amazon) e il motore di ricerca (Google).
Dal mondo virtuale a quello reale. Facile quando il driver è la gestione dei dati. Gli effetti li vedremo (vediamo) nella vita di tutti i giorni. Sul piano commerciale, ma anche geopolitico, con gli Stati sempre più disintermediati: battere moneta vuol dire acquisire soggettività giuridica internazionale e qui si apre tutto un altro tema…»

Il libro
Questo libro, di carattere scientifico ma divulgativo, nasce dall’urgenza di rappresentare una realtà in parte nascosta indagata con rigore in tutti i settori regolati. L’indagine muove da una domanda: cosa accadrebbe se un’impresa specializzata nella gestione dei dati offrisse in Italia servizi bancari, assicurativi, nei mercati finanziari, nelle comunicazioni, energia, trasporti ecc.? Google, Facebook e Amazon già prestano servizi finanziari e hanno ottenuto, tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019, licenze di moneta elettronica e bancarie rispettivamente in Lituania, Irlanda e Lussemburgo, con l’obiettivo di fornire servizi bancari in tutta l’Unione europea. Il settore dei trasporti è rivoluzionato dalle “app”. L’evoluzione in corso, dalla gestione dei dati alla blockchain, rischia di accelerare i processi. L’indagine mostra come la “resilienza” dei settori dei servizi in Italia sia minima. La regolazione attuale favorisce un’evoluzione verso un consolidamento dei mercati a vantaggio di poche multinazionali. Tempo per agire, ne resta poco. Questo libro suggerisce un percorso.

Fabio Bassan, professore ordinario di Diritto internazionale presso l’Università Roma Tre, avvocato titolare di uno studio con sedi in Italia, Russia, Brasile, Iran, è conciliatore ICSID presso la Banca Mondiale nonché consulente di autorità indipendenti e ministeri, in Italia e all’estero. Si è occupato prevalentemente, nell’attività professionale e accademica, di regolazione dei mercati, tema su cui ha scritto numerose monografie e articoli.