Ci sottraiamo volentieri al gioco del “se c’è lui non vengo io” e confermiamo la nostra partecipazione al prossimo Salone del Libro. Lo facciamo perché, conformemente alla nostra identità, crediamo nella pluralità delle voci e nel confronto come strumento di arricchimento reciproco e di conoscenza.
Ancora prima che scoppiassero le polemiche intorno all’edizione di quest’anno del Salone del Libro, avevamo costruito l’identità visiva che caratterizzerà il nostro stand e i materiali promozionali partendo dal concetto di “plurale”. Oggi quello che voleva essere semplicemente un ribadire la nostra identità si trasforma in messaggio.
Rubbettino è la casa editrice che ha fatto del liberalismo la propria cifra distintiva e, in linea con quanto abbiamo da sempre professato, abbiamo ospitato nel nostro catalogo voci diverse, talvolta persino in contrasto. La battaglia delle idee è l’unica battaglia che non lascia vittime, ma fa vincere un po’ tutti.
Il fascismo in Italia si è affermato anche grazie alla decisione delle opposizioni, in seguito al delitto Matteotti, di non partecipare ai lavori parlamentari.
La storia dovrebbe insegnarci che talvolta, specie quando qualcuno tenta con prepotenza di affermare il proprio punto di vista, è necessario affermare con altrettanta forza e coerenza le proprie opinioni, specie se contrarie. Solo così si può formare e informare correttamente l’opinione pubblica.
Come si può vedere dal nostro programma (clicca qui) presenteremo anche quest’anno molti libri, diversi dei quali mirano proprio a denunciare l’oppressione sia essa causata dalle mafie o dall’intransigenza delle idee.
Il Salone del Libro deve essere uno spazio aperto perché i libri sono uno degli strumenti principali che hanno a disposizione gli uomini per costruire la Società Aperta.