Il prossimo 16 novembre la cerimonia premiazione

Il romanzo “La pozza del Felice” di Fabio Andina, edito da Rubbettino, si aggiudica il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” per la letteratura di montagna, alpinismo, esplorazione per la sezione “Montagna: cultura e civiltà”. Ad annunciarlo sono stati gli stessi organizzatori del premio nel corso della conferenza stampa tenuta ieri 10 ottobre nella sede della Camera di Commercio di Treviso-Belluno.

La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 16 novembre alle 16,30 presso il Parco Gambrinus di San Polo di Pieve.

Questa la motivazione della giuria: “Libro raro di un’estrema semplicità che coinvolge il lettore nella vita semplice del protagonista: Felice, un vecchio che trascorre i suoi giorni immutati in una valle delle Alpi svizzere, dove la natura è ancora selvatica e gli uomini sono ancora legati a tradizioni secolari. La bellezza delle grandi cime, dei boschi e dei sentieri scoscesi si intreccia ai gesti semplici di Felice e degli altri abitanti del villaggio. Il narratore è catturato dal fascino di quel mondo fuori dal tempo che riesce a trasmettere attraverso una prosa che nonostante appaia spoglia nella sua sobrietà riesce a mettere in piena luce i luoghi e le persone”.

Insieme ad Andina verranno premiati, per le altre sezioni in concorso, Erica Giopp e Francesco Erbani. Sono previsti altri premi speciali della giuria e un premio honoris causa che verrà attribuito a Nives Meroi.

L’attribuzione del premio Gambrinus allo scrittore ticinese Fabio Andina è l’ulteriore conferma della bontà del suo romanzo “di montagna” – che ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui l’ambito premio Terra Nova della Fondazione Schiller, considerato tra le massime onorificenze elvetiche – e del suo stile narrativo, asciutto e contemporaneo, capace di trasportare il lettore in un mondo fatto di silenzio e solitudine dove i sentimenti fanno fatica ad essere raccontati con le parole e si esplicitano semmai in segni concreti.

Grande soddisfazione in casa Rubbettino che negli ultimi anni ha visto crescere il successo e il consenso della propria produzione letteraria con romanzi di qualità che si affiancano alla tradizionale e consolidata editoria di saggistica.

Non è forse un caso che da ben due romanzi editi dalla casa editrice siano stati recentemente tratti due film: “Anime nere” di Francesco Munzi, tratto dall’omonimo romanzo di Gioacchino Criaco e “Aspromonte, la terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti tratto dal romanzo “Via dall’Aspromonte” di Pietre Criaco.

Così come non è un caso che alcuni romanzi – è il caso del bellissimo “Il cielo comincia dal basso” di Sonia Serazzi o, appunto, de “La pozza del Felice” di Fabio Andina – continuino a mietere consensi di pubblico e di critica e a ricevere importanti riconoscimenti.

È il frutto di un lavoro certosino, fatto di scouting e di affiancamento dell’autore, che Rubbettino ha intrapreso con coraggio e intraprendenza in un settore come quello della narrativa generalmente presidiato da poche e solite sigle editoriali.

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