Per ricordarci com’è bello, ogni quattro anni,
spararsi i Mondiali di pallone

Stefano Marelli, vincitore  del Premio Selezione Bancarella Sport 2014 con il suo romanzo di esordio Altre stelle uruguayane (Rubbettino), torna in libreria con una raccolta di racconti dedicati ai mondiali di calcio.

Luisito Monti, Omar Sivori, Roberto Baggio. Ma anche un arbitro, un poliziotto, un militare che distribuisce caffè. Passando per uno sceicco, Don Diego Maradona e Bora Milutinovic. Questi, e molti altri ancora, sono i personaggi che popolano Pezzi da 90. Attraverso i loro occhi, le loro parole, a volte le lacrime, più spesso le incazzature, riviviamo la storia della Coppa del mondo di calcio. Dagli incontri con trecento spettatori presenti, alle dirette con centoventi telecamere e due miliardi di persone aggrappate allo schermo. Palloni che sotto la pioggia triplicavano di peso, e sfere perfette costituite da materiali scelti da un computer. Ma con traiettorie da umiliare un Super Tele. Furti, sviste, dittatori. Il Maracanazo e i gol di Fontaine. La punizione dal limite per il Brasile calciata da un difensore dello Zaire, evaso dalla barriera scattando come Jesse Owens. Tribune e spogliatoi. Ospedali e aeroplani.
Storia e affabulazione si mescolano come vodka e succo d’arancia. Confessioni, dialoghi e ritratti di outsider e fuoriclasse.
calcioSecondo Antonio D’Orrico su Sette (Corriere della Sera, del 16 maggio scorso): «al momento il calcio scritto è meglio di quello giocato e Altre stelle uruguayane è già un piccolo classico del genere».
In Pezzi da 90 Marelli schiera la sua formazione migliore incrociando storia, leggenda, ideali e miserie che si catalizzano intorno al mondo del pallone.

CHI E’ STEFANO MARELLI
(Sagno, 1970), ha fatto il benzinaio, il turista, l’oste e il giornalista. Oggi fabbrica sottotitoli per la TV svizzera. Ha esordito con Altre stelle uruguayane (Rubbettino), romanzo rivelazione del 2013, vincitore del Premio Selezione Bancarella Sport 2014.
Stravedeva per Micky Laudrup. Ora si accontenta di Angel Di Maria e ucciderebbe per un quadro di Vettriano. Se il pastis è finito, va bene un Campari.

QUALCHE GIUDIZIO DELLA CRITICA
Stefano Marelli, miglior debutto del 2013 con Altre stelle uruguayane.
Antonio D’Orrico, Sette – Corriere della Sera

Consiglio caldissimamente un capolavoro pubblicato dall’editore Rubbettino.
Si tratta di un romanzo dell’esordiente Stefano Marelli dal titolo Altre stelle uruguayane, ed è una storia di ragazzi, di pallone, di Sudamerica, d’Italia, d’amore, di amicizia, di tradimenti, di magia…
Un romanzo bellissimo!”

Antonio D’Orrico – Sette, Corriere della Sera

MARELLI STEFANO. Nel suo primo romanzo, Altre stelle uruguayane, edito da Rubbettino c’è molto calcio, molta vita, molto colore e anche molta bravura. 8, sarebbe piaciuto a Soriano (ma è piaciuto anche a molti altri, me incluso).
Gianni Mura, la Repubblica

Marelli è una vera scoperta della giovane letteratura italiana.
Aldo Forbice, Giornale di Sicilia

Marelli ha confezionato una straordinaria storia di nostalgia e mistero, straniamento e memoria, calcio e violenza fascista, Sudamerica… I 58 capitoli, densi ed avvincenti, che percorrono il romanzo, snocciolano sorprese e una scrittura affabulatoria, magnetica.
Avvincente ed intelligente.

Carlo Martinelli, Alto Adige


SFRENATO come i grandi narratori latino-americani, Stefano Marelli. Emulo di Osvaldo Soriano o Eduardo Galeano, con stile da presa diretta torna a raccontare il calcio come metafora della vita. La vita che, spesso, ti prende a calci. Ma tu rubale il pallone. Superala in dribbling stretto. E falle gol.

Gian Marco Walch, Il Giorno

Il romanzo non si abbandona, se non per chiuderlo dopo averlo letto d’un fiato.

Mag – La Provincia

Altre stelle uruguayane è uno dei più bei romanzi mai dedicati al calcio.
DIPIU’