In libreria per Rubbettino il nuovo libro di don Marcello Cozzi, già vice-presidente di Libera, “Lupare rosa. Storie di amore, sangue e onore” dedicato alle donne che cercano di sfuggire all’oppressione dei mariti boss di ‘ndrangheta
Si parla spesso delle donne della ’ndrangheta e le si dipinge con un cliché che le vorrebbe tutte occupare ruoli da comprimario, terribili vestali dell’organizzazione criminale, custodi silenziose dei sentimenti dell’odio e della vendetta.
Il nuovo libro di don Marcello Cozzi – ex vicepresidente di Libera e oggi coordinatore (sempre in Libera) del tavolo di confronto interreligioso – ci racconta una pagina diversa di questa storia: quella delle donne, delle mogli dei boss che sognano una vita diversa e che hanno cercato di scappare da quella gabbia fatta di violenza e paura che le teneva prigioniere.
Si intitola «Lupare rosa. Storie di amore, sangue e onore», il libro di don Marcello che Rubbettino lancia questa settimana in libreria.
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Sono tante le storie narrate nel libro, storie che, come scrive Giancarlo Caselli nell’introduzione, disegnano piccoli pezzi di un universo difficile da capire.
«Per chi voglia distaccarsene – scrive Caselli – la vita in famiglia [nelle famiglie di ndrangheta ndr], fra le mura domestiche, diventa un “carcere a regime duro”, “una galera”, “una gabbia asfissiante, una cappa oppressiva insopportabile. Contro le donne che diano segnali di ribellione, grazie anche a medici ambigui e avvocati embedded, viene abitualmente brandita l’arma della pazzia e dello squilibrio psichico, fino a spingerle (o costringerle) a morire inghiottendo acido muriatico».
«Per una donna tra virgolette normale, casalinga e mamma – osserva Federica Sciarelli nella prefazione – è difficile lasciare un marito violento. E possiamo pensare a quanta paura si possa avere nel lasciare un marito boss. E invece di essere aiutate incoraggiate entrano in quel libro di infami che infamia non hanno commesso. Infame è l’uomo che ti costringe, che ti picchia, che ti obbliga… E invece infame diventi tu agli occhi di tanti critici che pensano ancora che i panni sporchi si debbano lavare in famiglia».
Questo libro getta luce su una porzione di realtà nascosta, offuscata da luoghi comuni e stereotipi, una realtà che tuttavia don Marcello Cozzi conosce bene e nella quale ha impegnato la sua esistenza in prima linea, una storia fatta di “burqa” occidentali, lacrime e dolore.
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Don Marcello Cozzi, lucano, prete impegnato da decenni sul versante del disagio sociale, nell’educazione alla legalità e alla giustizia, nel contrasto alle mafie e nell’accompagnamento ai pentiti di mafia e ai testimoni di giustizia. È presidente della Fondazione nazionale antiusura “Interesse uomo”, è stato vicepresidente della Federazione italiana delle associazioni antiracket e antiusura, e vicepresidente di Libera, associazione per la quale oggi coordina il tavolo nazionale di confronto ecumenico e interreligioso.