Florindo Rubbettino: «continuiamo a lavorare per diffondere cultura anche in un momento difficile come questo che stiamo vivendo»

Con «Controvento. La vera storia di Bettino Craxi» del giornalista de «La Stampa» Fabio Martini, Rubbettino inaugura la sezione audio del suo catalogo. Il libro di Martini, splendidamente narrato da Fabrizio Odetto, sarà disponibile sulle principali piattaforme a partire da mercoledì 18 marzo. Dapprima sullo store de «Il Narratore» e poi a seguire su tutti gli altri (Google, Audible, Storytel…) in base ai tempi di aggiornamento degli stessi.

«È una grande sfida!» ha commentato Florindo Rubbettino. «Avviare un nuovo filone, quale quello degli audiolibri, in un momento storico come questo in cui l’editoria comincia a fare la conta dei danni e a cercare di salvare il salvabile, può apparire senza dubbio ambizioso. Eppure, crediamo che oggi più che mai sia necessario non venire meno al nostro impegno che è quello di diffondere cultura. In questi giorni le librerie sono chiuse e nessuno può prevedere con certezza il ritorno alla normalità. Gli audiolibri hanno rappresentato nell’ultimo anno una forma di fruizione dei contenuti editoriali sempre più gradita agli italiani. Crediamo pertanto che aumentare le forme di accesso alla lettura (intesa nelle sue varie forme) nel momento in cui quelle consuete sembrano contrarsi ci è sembrato dunque una scelta doverosa e ci auguriamo indovinata».

Alla biografia di Craxi faranno seguito nei prossimi giorni l’audiolibro «Il cielo comincia dal basso» di Sonia Serazzi e la versione audio del fortunatissimo «Anime nere» di Gioacchino Criaco, dal quale è stato peraltro tratto l’acclamato e pluripremiato film omonimo di Francesco Munzi.

Il piano editoriale prevede poi una serie di titoli, sia di saggistica che di narrativa, adatti ad essere fruiti in questo formato.

Controvento

«In questi giorni stanno uscendo diversi libri su Bettino Craxi. Questo di Fabio Martini, tra quelli che ho letto è il più completo, per la ricostruzione storica, e il più convincente, per il giudizio sulla vicenda umana e politica»

Twittava così Mario Ricciardi lo scorso 15 gennaio, a proposito del libro «Controvento» di Fabio Martini, edito da Rubbettino. L’autorevole parere del direttore della prestigiosa rivista «Il Mulino» non era destinato a rimanere tuttavia isolato. Commentatori, giornalisti e critici hanno assegnato alla biografia di Martini il primo posto nella classifica dei libri più attendibili e meno partigiani sullo statista socialista.

«Controvento» parte da una premessa: per decenni Bettino Craxi ha diviso l’opinione pubblica, tra coloro che lo hanno detestato e coloro che lo hanno osannato. Tutti sinceramente convinti delle proprie ragioni. Giudizi opposti che non hanno aiutato a comprendere l’originalità e la statura del personaggio.

A 20 anni dalla sua scomparsa è arrivato il tempo di ripercorrere per intero – e non soltanto nella parte finale – la sua avventura politica e umana: testimonianze e alcuni materiali inediti, raccolti in anni di ricerca, consentono di approdare ad una “riscoperta” di Bettino Craxi.

Grazie all’apporto di alcuni significativi retroscena in gran parte inediti. In particolare sul rapporto politico e privato con Enrico Berlinguer. Sul rapporto con i “poteri forti”, da Enrico Cuccia in giù. E si fa luce – senza sposare alcuna tesi complottista – sul ruolo che gli americani ebbero nel “tagliare” il leader socialista: le due riunioni nella Sala Ovale della Casa Bianca nella quale si decise il futuro dell’Italia.
L’autentica, sbalorditiva task force che, oltre l’ufficialità e i contatti con l’Autonomia, Craxi mise in piedi per salvare Aldo Moro. E per quel prodigarsi la famiglia Moro gli fece un regalo, rimasto riservato per decenni.

Gli aiuti che diede ai movimenti di liberazione di mezzo mondo e il decisivo appoggio per la cura e la liberazione di alcuni di dissenti ai regimi dell’Est europeo. 

La trattativa nelle ultime settimane della sua vita per farsi curare in Italia e interrotta dal più imprevedibile dei contrattempi.

E oltre a ripercorrere tutti i passaggi fondamentali della carriera politica di Craxi, Controvento consente di scoprire, per contrasto, tutte le differenze tra il leader socialista e l’attuale classe politica. A cominciare da quella che riguarda l ”apprendistato”: passarono 24 anni dal giorno in cui Craxi prese la prima tessera del Psi fino a quando ne divenne segretario. Una lunga gavetta, così diversa dalle attuali fulminanti carriere e che gli consentì – una volta arrivato alla presidenza del Consiglio – di circondarsi a palazzo Chigi della migliore élite del Paese.

E proprio questo patrimonio di know how fu decisivo nel gestire il durissimo contrasto con gli Stati Uniti in occasione della crisi di Sigonella e che Craxi seppe risolvere, proprio perché attinse a solide argomentazioni. E la differenza più grande: accentratore, spesso molto sbrigativo, Craxi restò per tutta la vita un leader socialista, senza attingere mai al repertorio di demagogia e di populismo dei leader che verranno dopo di lui. Come scrisse Antonio Ghirelli: “Bettino non abbracciava le vecchiette”.