Esce in libreria la nuova edizione di «Il Front National da Jean-Marie a Marine Le Pen. La destra nazional-populista in Francia» di Nicola Genga

La campagna elettorale delle presidenziali francesi è oramai praticamente finita. Fra pochi giorni, il voto.

Da tempo i sondaggi indicano Marine Le Pen come probabile front runner del primo turno, che si terrà il 23 aprile prossimo. Gli ampi consensi che la leader del Front national sembra raccogliere non sono l’effetto di una improvvisa protesta antisistema del popolo francese, né solo una ripercussione della crisi economica e della tensione sprigionata dalla minaccia terroristica. Quello dei Le Pen è un percorso che parte da lontano, iniziato in sordina negli anni ’70 per poi conoscere un’impennata negli anni ’80, un consolidamento negli anni ’90 e una ulteriore ascesa nell’ultimo quindicennio.

La copertina del libro

La copertina del libro

L’arrivo di Marine alla guida del partito coincide con una rottura in termini di immagine, ma nella sostanza gli elementi di continuità con l’epoca del patriarca Jean-Marie sono molteplici, dall’idea della preferenza nazionale a quella della contrapposizione con l’Ue.

Se ne parla nel libro di Nicola Genga “Il Front national da Jean Marie a Marine Le Pen. La destra nazional-populista in Francia”, appena uscita in libreria nella sua seconda edizione per i tipi Rubbettino.

Il volume aggiorna l’analisi del fenomeno Le Pen approfondendo gli ultimi anni del quinquennato Hollande, che hanno visto il FN assumere un ruolo di primo piano sull’onda di ripetuti successi elettorali. In tre elezioni (europee, regionali e dipartimentali) il partito di Le Pen è infatti risultato essere la forza politica di maggioranza relativa nel Paese, rivendicando la funzione di tribuno del popolo contro l’élite corrotta, di rappresentante dei patrioti contro i mondialisti. E nel frattempo si è affermata una nuova generazione di dirigenti politici, Florian Philippot e Marion Maréchal-Le Pen su tutti, che nella rilettura dell’eredità repubblicana ripropongono la dialettica interna tra conservatori e liberali, tra statalisti e liberisti. Lo sforzo di normalizzazione (dédiabolisation) prosegue e il partito si prepara a cambiare nome e simbolo, come la campagna presidenziale di Marine pare annunciare con la scelta di omettere il proprio cognome, i riferimenti al Front national e il logo della fiamma. Questi e molti altri i temi toccati nelle pagine del libro di Genga, presto in libreria.

Nicola Genga è direttore del CRS-Centro per la Riforma dello Stato e collabora con il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma. Ha svolto attività di ricerca nell’università “Paris-Est Créteil”. Tra le sue pubblicazioni: Le parole dell’Eliseo. I discorsi dei presidenti francesi da Giscard d’Estaing a Sarkozy (Roma, 2012) e (curato con F. Marchianò), Miti e realtà della Seconda Repubblica.

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