Con il suo ultimo romanzo «Il cielo comincia dal basso», edito da Rubbettino, la scrittrice Sonia Serazzi si è aggiudicata il Premio per la Cultura Mediterranea (sez. narrativa) promosso dalla Fondazione Carical.

La cerimonia di premiazione, che vede tra gli altri premiati studiosi e intellettuali di varie discipline, da Peter Frankopan, storico dell’Università di Oxford alla sociologa e attivista turca Pinar Selek, si terrà il prossimo 4 ottobre alle 17,30 nella cornice dello splendido teatro “A. Rendano” di Cosenza. 

Il premio istituito e promosso dalla Fondazione Carical, oggi guidata dall’avv. Luigi Morrone, intende far riflettere sui valori di accoglienza, di dialogo e di integrazione tra le diverse culture che si affacciano sul Mare Nostrum, attraverso un nutrito programma di eventi che si svolgono durante l’anno fino alla manifestazione finale.

I vincitori vengono designati da una giuria internazionale.

«Il cielo comincia dal basso» è il terzo fortunatissimo romanzo di Sonia Serazzi e segue di dieci anni il suo esordio narrativo con «Non c’è niente a Simbari Crichi» che rappresentò all’epoca un vero e proprio caso letterario.

Rosa Sirace – la protagonista de «Il cielo comincia dal basso» è una che impara a fiorire nel posto che ha, e fiorendo scrive la sua vita di cose piccole su un’agenda: fogli con sopra il numero del giorno, e la carta che tiene il conto ripete quotidianamente che una storia non ha tutto lo spazio e il tempo che vuole. Così Rosa Sirace disciplina fatti, incontri e volti costringendoli sulle righe, e sceglie di essere sincera su quello che c’è intorno: la verità resiste a ogni poco. Allora la figlia di un Visconte operaio e di una Baronessa casalinga si porta in casa il lettore offrendogli un mondo senza imbrogli. Ma nell’offerta qualcosa brucia e qualcosa profuma, poi c’è il cielo, un azzurro modesto che Rosa Sirace insegue sul messale e impara da sua nonna: Antonia Cristallo. E Rosa tutto il cielo che scava lo appende in alto, a cominciare ogni pagina, e spera che bastino le Scritture a far scintillare la terra rivoltata.

Sin dal suo apparire il romanzo ha suscitato un grande consenso di critica e di pubblico.

«Un libro che è insieme un toccante affresco familiare e uno spaccato dal basso di un’Italia forse minoritaria ma non minore, un ritratto intimo di una donna, ma soprattutto un atto d’amore nei confronti del Sud»
«Fahrenheit», Radio 3

«Il nuovo Cormac McCarthy è una donna, è nata nel 1971 e vive in un paese dimenticato dagli dèi, in Calabria»
Davide Brullo, «Linkiesta»

«La scrittura di Sonia Serazzi è incredibile per tante ragioni, la più importante delle quali è che sebbene a ogni riga si senta che lei scrive così perché è nata in un certo posto, dove si vedono cose precise (poche, sempre le stesse), non si spera ma si crede, non si analizza ma si contempla, incredibilmente, la voce che racconta non appartiene a un luogo, ma all’umano, alla vita, appunto a ciò che è nel cuore di ogni uomo»
Simonetta Sciandivasci, «il Foglio»