In libreria “Pop-Theology” il nuovo libro di Mons. Antonio Staglianò

Cantando Mengoni e Noemi è riuscito persino a far appassionare all’omelia per la cresima intere navate di giovani vocianti. Oggi mons. Antonio Staglianò, il vescovo più pop d’Italia, spiega a parroci, educatori, genitori ecc. quale sia il segreto del successo nella comunicazione della fede ai ragazzi e con i ragazzi, grazie al suo ultimo libro, edito da Rubbettino, dal titolo “Pop-Theology per Giovani. Autocritica del cattolicesimo convenzionale per un cristianesimo umano”.

Il libro che esce in occasione del prossimo Sinodo sui giovani e a poche settimane dall’inizio di Sanremo teorizza quello che “don Tonino” (come da sempre chiamano tutti il vescovo di Noto) fa durante la sua azione pastorale, ovvero piuttosto che rifiutare e condannare (come talvolta accade nel variegato mondo cattolico) la cultura giovanile, il mondo della musica leggera, il pop, il rock, se li fa alleati in un’operazione che ricorda per certi versi la straordinaria operazione che il cristianesimo compì ai suoi albori, informando di sé il mondo pagano.

«Dove si riflette oggi sull’amore, sulla morte, sulla sofferenza, sul fallimento e la delusione, ma anche sulla speranza, persino sull’alienazione religiosa?» scrive Mons. Staglianò «Dovrebbe avvenire nelle Chiese. E quando? Nell’omelia/predica, che tra l’altro deve durare 10 minuti? I giovani non vanno più in Chiesa. Sono tutti però nello stadio, a seguire i loro campioni del pallone o a cantare i testi di musica leggera delle preferite Rock Star. È allora un miracolo che quei temi esistenziali si ritrovino sulla loro bocca, con parole pronunciate nell’occasione del piacevole motivetto cantato, ma sedimentate nel loro cuore».

Il successo tra i giovani di don Tonino parte proprio da qui: dall’interesse sincero i loro interessi, le loro passioni, le loro speranze, il loro linguaggio. Un modo di nuovo di fare teologia, una teologia che parli di nuovo ai cuori della gente e che riesca a raccontare Dio partendo dall’umano concreto e vissuto.

Il libro
L’uomo si sta lentamente riducendo a consumo, merce, numero, massa. Eppure, gli esseri umani sono straordinari, fantasiosi, creativi, con grande successo nel campo della tecnologia. Sul terreno dell’amore, però, appaiono carenti, delusi e frustrati. Fatti per amare (Nek), proprio l’amore, non riesce. Perché? La risposta si trova nell’ultima canzone di Renato Zero Gesù: “Gesù non ti somigliamo più”. Quando l’umanità si allontana dall’umanità di Gesù, “la terra in ginocchio sta, soli più soli di sempre”. Nelle attuali condizioni di paura dell’umanità odierna, colpita dalla barbarie del terrorismo internazionale mascherato di religione fondamentalista, è necessario presentare ai giovani “con intelligenza e umiltà” il modello umano di Gesù, la sua umanità ricca di amore e di pace, di tolleranza e di dedizione, di fiducia e di rilancio delle energie positive, belle e buone, di ogni essere umano. La Pop-Theology, in quanto, “teologia popolare” s’incarica di pensare criticamente il “cattolicesimo convenzionale”, svecchiando la predicazione cristiana, affinché la fede non rischi di diventare solo una maschera religiosa senza riferimento al Dio di Gesù e alla sua “umanità”. È Teologia “pop”, “carità intellettuale”, sapendo che i giovani di oggi si esprimono con un loro particolare linguaggio, quello della musica.

Antonio Staglianò, Vescovo di Noto dal 2009, è dottore in Teologia (Pontificia Università Gregoriana) e in Filosofia (Università della Calabria). È stato Direttore dell’Istituto Teologico Calabro dove ha insegnato Teologia sistematica (Cristologia, Teologia trinitaria e Teologia della pastorale) e ha offerto corsi di Teologia fondamentale alla Pontificia Università Gregoriana. È stato membro del Consiglio nazionale dell’Associazione teologica italiana e teologo consulente del Servizio nazionale della CEI per il progetto culturale. Ha unito l’impegno per la ricerca scientifica con quello per l’animazione pastorale: parroco a Le Castella nella sua Diocesi di Crotone-S. Severina, dove ha lavorato pastoralmente come Direttore dell’Ufficio Catechistico e Vicario Episcopale per la cultura. Oggi è membro del COINCAT (Consiglio Internazionale per la Catechesi) e della Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni Sociali. Autore di numerose pubblicazioni tra le quali per Rubbettino la curatela di Cittadini del Regno. Mediterraneo e interculturalità: chance per una fraternità tra i popoli, 2009 e Credo negli esseri umani. Cantando la buona Novella pop, 2016.